Arisa: " Non voglio fuggire ma voglio vedere cosa c'è fuori dall'Italia"


Arriva nella sala stampa per poi tornarsene via subito. Forse non era il momento giusto chi lo sa Arisa è così come la vediamo in tv , imprevedibile, schietta, arrabbiata , sensibile a tratti dolcissima e con un equilibrio delicato come una rosa di cristallo ma tangibile come una barra di acciaio.

Ha presenza da vendere questa ragazza che da Pignola in provincia di Potenza è arrivata fin qui, e lo si intuisce immediatamente quando sedendosi per la seconda volta, quella definitiva, dichiara senza mezzi termini "dovete iniziare voi a farmi delle domande io non inizio per prima" e la prima che sorge spontanea è questa

Arisa tu dai l'impressione di essere due persone diverse quella nella vita di tutti i giorni e quella sul palco. È un'impressione che corrisponde alla realtà?
Si è vero diciamo che io considero la vita quotidiana come accessoria , io non sono molto portata per i rapporti personali, i rapporti tra uomo e donna, sono stata con un ragazzo due settimane e lo chiamavo amore e basta perché non mi ricordo i nomi. Ho bisogno di continui stimoli e sul palco devo fare delle cose, lascio a spazio a un'alta parte di me assolutamente sganciata da tutte le sovrastrutture che abbiamo durante la vita reale. Non mi chiedo sul palco se ho le rughe, non mi vedo la pancia sono lì cantare, sono in contatto con la mia anima e questa divisione non mi crea problemi. E' una grande fortuna quella di poter contattare la mia anima con il canto. Io spesso vengo fraintesa e devo cantare per esser capita e anche le persone che mi sono più vicine mi capiscono quando canto

A Xfactor abbiamo visto per la prima volta un'Arisa arrabbiata. Quale è tuo rapporto con la rabbia?
Io sono sempre mediamente arrabbiata persino quando rispondo a telefono il primo impatto è quello di una persona arrabbiata. Non è proprio rabbia è un voler sondare quello che mi circonda sai come quando entri nella vasca da bagno e con l'alluce sondi l'acqua per non bruciarti, ecco è quello che ho dovuto fare ad X facotr. Una gara che ha perso la dimensione del gioco. E comunque chi non ha mai visto l'Arisa arrabbiata è perché non ascolta i miei dischi. Se volete conoscerla ascoltate i miei dischi.

Voce è la tua prima raccolta come è stato condensare questi anni di carriera?
Voce vuole descrivere quella che è stato il mio percorso artistico dal 2009 ad oggi che va avanti è anche un modo per incuriosire il pubblico affinché vada ad ascoltare tutti i dischi perché ogni disco è una fotografia di un periodo. Posso dire senza dubbio che Voce è l'indice della mia carriera.

Sei finita dentro due macchinari enormi come Xfactor e Sanremo pensi che ti abbiano cambiato?
Io devo tutto a Sanremo soprattutto al Sanremo di Paolo Bonolis, che ha voluto investire su questa estetista dagli occhiali giganteschi . Di Sanremo ho solo buoni ricordi di ogni volta che ho partecipato. Mi ha dato tanto e potrei ancora prendere qualcosa magari la partecipazione all'Eurofestival , che vedo come unica mia via di fuga per lavorare all'estero. Mi piacerebbe anche una conduzione artistica di un Sanremo incentrato sugli artisti più che sulle canzoni . Forse sarò presuntuosa ma quando si hanno dei sogni perché non ammetterli?
Xfactor è una gara e come tutte le gare è snervante anche se redditizio. E' una bella botta. Io poi non so gareggiare per me c'è un ordine naturale delle cose c'è un universo che regola tutto quindi non c'è bisogno dell'incursione umana con gare e competizioni

Eppure Sanremo è una gara
Per me Sanremo non è un gara , è la vetrina per il lavoro che porti se il tuo lavoro incontra i bisogni del pubblico fai successo altrimenti no. Quest'anno quando ho visto che ro arrivata decima ho tirato un respiro di sollievo. Mi piacerebbe vincere solo per andare all'Eurofestival che è l'unica via di uscita che ho per andare all'estero. A me interessava far arrivare le mie canzoni al pubblico non vincere. Stare su un palco che fa 16milioni di spettatori era già molto importante. Io tutta questa competizione di Sanremo non la sento.

Perché hai parlato dell'Eurofestival come di una via di fuga?
Non voglio fuggire ma voglio vedere cosa c'è fuori dall'italia, fare nuove esperienze e rinnovare la mia vita imparare un'altra cultura, un'altra lingua. Interloquire con africani giapponesi indiani riuscire a farlo e a unificare i nostri linguaggi sarebbe proprio una figata.

Allora tu andresti a suonare per Trump se ti avesse invitato come ha fatto per il Volo?
Si certo. Io penso che Trump insceni un po' la reale identità dell'essere umano, il più basso e bieco spirito umano. Voglio dire: Trump è come quando ti scappa la pipì nell'acqua. Se ti scappa la fai o la trattieni? La fai sempre se non ti vede nessuno. E' tutto è regolato da quella roba lì. Se noi fossimo liberi di scegliere e di agire come si sono sentiti gli americani avremmo votato Trump .

Quindi votare Trump è come fare pipì nell'acqua?
Si senza essere visti. Se l'hanno votato un motivo ci sarà . La gente è stanca di buonismo perchè la vita della gente è un'altra cosa dai grandi ideali.

Cosa senti intorno a te Arisa? Ti senti amata ? Avverti simpatia o cosa?
Ci pensa un po' su guardandosi intorno Non lo so cosa sento, sicuramente freddo in inverno e caldo in estate.

È vero che ballerai durante questo tuo ultimo tour?
Si era previsto. Dovevo essere anche ballerina e dovevo andare a scuola di tango però Xfactor mi ha preso troppo tempo. Ma questo tour riserberà molte sorprese, sarà molto particolare, spirituale molto intenso. Insieme ai bravi artisti , i miei musicista dai quali mi separerò solo alla morte e questa è una minaccia (ride).

Come sei cambiata dal 2009 ad oggi umanamente e professionalmente?
Come cambiano tutti, crescendo via via che passano gli anni.

Tutte in partenza con una valigia rossa

Una valigia per il piacere che sta viaggiando in tutta Europa 

Vi ricordate le nostre mamme che si riunivano con parenti amiche per smerciare i barattoli a tenuta stagna di una nota ditta americana? Bene il meccanismo è lo stesso ma la merce in questo caso è completamente diversa. La Valigia Rossa vende prodotti che stimolano il piacere sessuale e lancia una sfida impegnativa: una sessualità femminile più consapevole. Lo spiega bene Samantha 28 anni, agente sul territorio toscano insieme alla collega Laura.
Samantha è bella e spigliata e traspare dal suo modo di fare l'entusiasmo per il suo lavoro unito a molta professionalità. Ha iniziato a lavorare per la Valigia Rossa nel 2011, dopo un primo colloquio e un corso di formazione e poi è partita alla volta della clientela affiancata da un collega più esperto . Nella sua valigia petali di rosa, oli per massaggi, prodotti per la salute della donna, cosmetica sensuale e sex toys . Un sexy shop ambulante? " Assolutamente no" risponde pronta Samantha "Nel sexy shop si trovano oggetti del mondo pornografico maschile "nella valigia rossa invece c' è attenzione per la sensibilità femminile , proprio perché è stata creata da una donna. C'è attenzione per i colori, i sapori, gli odori . Ci sono anche manette e corde ma possono essere di pizzo e di perle e le donne apprezzano". Samantha ha clienti di tutte le età dai 23 ai 55 anni. Per le adolescenti arriva lo zainetto Rosso che propone con la collaborazione delle mamme, una sana educazione sessuale e illustra i metodi contraccettivi da usare per evitare gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili.
I professionisti della valigia rossa non sono soltanto figure che aiutano a rivitalizzare il rapporto di coppia ma possono essere un vero e proprio pronto soccorso sessuale per qualcuno che si sente in imbarazzo nell'esporre i suoi problemi e diventano intermediari tra i clienti e i medici del loro staff. In Italia ci sono 90 valigie rosse, la prima arrivò a Milano nel 2010.
" Al momento ho 4 appuntamenti al mese. Come ci trovano? Tramite il passaparola, i feedback positivi le nostre iniziative" racconta Samantha . Attualmente io faccio un altro lavoro, con questo non potrei viverci ma sono sicura che la nostra attività si svilupperà sempre più"
Non ci sono solo donne interessate, spesso prendono l'iniziativa anche i fidanzati e ci sono serate di gruppo dove più coppie chiedono consigli e consulenze. "Questo lavoro mi ha aperto la mente " dichiara entusiasta la rappresentante toscana, "togliendomi ogni pregiudizio e dandomi tanta soddisfazione ogni volta che qualcuno mi ha ringraziato per l'aiuto che ho saputo dare".
Ci sono anche gli aspetti negativi come lo sguardo di quelli che la giudicano senza capire quello che realmente fa, o il ricordo del suo ex ragazzo che la lasciò a causa del suo impegno con la "Maleta roja." Ma i successi professionali uniti alla consapevolezza che i suoi genitori sono i suoi primi fan l'hanno sempre ripagata di tutto. 

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia